mercoledì 16 dicembre 2009
giovedì 3 dicembre 2009
Beh, per una volta vedrò di scendere al livello di voi comuni mortali, e di mandarmi affanculo.
Rimpiango i tempi in cui non ero null'altro che il Pech, uno sborone col ciuffetto che si abbuffava aggratis di figa e capezzoli gonfi da mane a sera, e poi a strafogarmi di cose grasse e zuccherose, a fumarmi 2 pacchetti di Camel al giorno e a fottermene del fisico e della salute, inneggiando a Dio con epiteti ingiuriosi e godendo nel farlo tra un bignè e un maritozzo.
E poi un giorno mi si presenta quella troia tutta bocca della Maga e mi fa "vieni con me e abbandona i vizi della gola e della carne, e io farò di te un eroe, un signore dell'Universo". Cazzo che affare! E stronzo io che, invece di pisciarle in bocca e di pulirmi la cappella umida con le sue abbondanti tette, ho accondisceso fottendomi l'esistenza per servire il Bene, sacrificando indi i desideri del pene.
Ho aderito alla Chiesa, povero coglione, per ritrovarmi con un gattone verde tigrato come unico buco di sfogo, che se glielo metto davanti devo stare attento ai dentoni, e se glielo metto didietro lo tiro fuori coperto di merda fino ai coglioni!
Mi sorge un dubbio: che mi abbiano fregato?
Rimpiango i tempi in cui non ero null'altro che il Pech, uno sborone col ciuffetto che si abbuffava aggratis di figa e capezzoli gonfi da mane a sera, e poi a strafogarmi di cose grasse e zuccherose, a fumarmi 2 pacchetti di Camel al giorno e a fottermene del fisico e della salute, inneggiando a Dio con epiteti ingiuriosi e godendo nel farlo tra un bignè e un maritozzo.
E poi un giorno mi si presenta quella troia tutta bocca della Maga e mi fa "vieni con me e abbandona i vizi della gola e della carne, e io farò di te un eroe, un signore dell'Universo". Cazzo che affare! E stronzo io che, invece di pisciarle in bocca e di pulirmi la cappella umida con le sue abbondanti tette, ho accondisceso fottendomi l'esistenza per servire il Bene, sacrificando indi i desideri del pene.
Ho aderito alla Chiesa, povero coglione, per ritrovarmi con un gattone verde tigrato come unico buco di sfogo, che se glielo metto davanti devo stare attento ai dentoni, e se glielo metto didietro lo tiro fuori coperto di merda fino ai coglioni!
Mi sorge un dubbio: che mi abbiano fregato?
martedì 1 dicembre 2009
C’era una volta… tanto e tanto tempo fa…
una cittadina Greca, dove vigeva il rigore, la durezza e la spietatezza del rapporto con le persone. La città si chiamava SPARTA, ed in omaggio al suo essere poco morbida, i sottotitoli dei cartelli agli ingressi erano “insulti gratuiti e possibilmente molto offensivi”.
La città era guidata da un capo, cresciuto tra le durissime prove che aveva dovuto affrontare per diventare uomo, passare decine di notti fuori dalla città, affrontano buio, freddo, paura, fiere, e dovendo scrivere degli insulti creativissimi che avrebbe dovuto decantare ai vecchi saggi “Lo stronzo2, Il Grottesco, Nemesis, Sacerdote Anal e L’ Uomo di grottaglie”, per poter superare la prova e poter rientrare non solo da uomo, ma da capo, all’ interno delle mura. Il suo nome era PORCOnida.
Incredibilmente, riuscì nell’ impresa, e forte del totale accordo al suo rientro dei saggi, della sua possente fisicità acquisità nell’ addestramento, ed alla sua barba che sembrava una spatola da muratore montata al contrario, riusci in un sol colpo a diventare reggente, ed ottenere la più bella donna del paese come compagna, la bramatissima Ruja.
Peccato che la ruja fosse invidiata da molti, tra cui “Uchafu”, un essere abbietto, che faceva buon viso a cattivo gioco, una serpe che covava invidia per PORCOnida, e davanti gli faceva ampi sorrisi, lunghi chinotti nei loro incontri di nascosta omosessualità, ma dietro tramava per spodestarlo ed ottenere la Ruja tanto desiderata in gioventù. Dopo vari tentativi di conquista della vaccona cornuta, a cui lei, ormai sottomessa alla sodomizzazione ed al sesso incredibile, grazie al pisello a forma di cavaturaccioli con cui la trapanava PORCOnida, aveva sempre risposto “no, finchè non ti fai trapiantare un cazzo almeno ad Ananas, non avrai mai la mia patatina fritta (si perché non se la lavava mai)”, finalmente (visto che i trapianti di pinzelloname all’ epoca non esistevano), gli si offri su un piatto d’ argento, la soluzione.
Ricevettero un emissario, che chiedeva loro la resa della città, senza colpo ferire, da parte dei Proci (la verità è diversa, va be), che in realtà era un popolo che aveva cambiato nome all’ anagrafe, perché in realtà era il popolo dei Froci e il nome in battaglia non era credibile, prolungando così la durata causa risate scomposte degli avversari, fino al rendersi poi conto che l’ enormità e la forza dell’ esercito dei froci, era inarrestabile, e la punizione per la sconfitta senza resa, sarebbe stata, in onore al loro nome, la sodomia perpetua al momento del divenire schiavi dei conquistati.
Però PORCOnida, forte dell’ appoggio della sposa, la Ruja, getto l’ emissario di SeBSe re dei Froci, nel pozzo della agonia eterna (un posto in cui le risposte da rosik non conoscevano interruzione) con una zampata con i suoi piedi da ungulato a due dita dispari, e sanci di fatto una dichiarazione di guerra a SeBSe.
Inzia quindi l’ avanzata dell’ esercito dei froci, che finalmente, mostrarono il loro stendardi. Uno scudo a doppio cerco intersecato e aperto sulla parte superiore, curiosamente somigliante ad un culo, con sopra scritto “ANONIMI”.
Arrivati uno di fronte all’ altro, gli eserciti si fermarono, in attesa degli ordini dei capi. Parti nel giro di dieci minuti, una battaglia tremenda e feroce, dove, dopo enormi perdite da entrambi i fronti, migliaia di froci di la, e soli tre valorosi di qua iron Maiden 76 , el piccero, Messine di qua, SeBSe si rese conto di non aver di fronte degli avversai comuni. Chiese quindi, un attimo di tregua, e l’ incontro con PORCOnida, a cui si presentò scortato dal suo generalissimo Rimmel, chiamato “la volpe della Tessaglia”, e dal suo guerriero più forte, persino più forte di Lui, un Biondo, abbronzato e muscolosissimo He-Pech.
Nell’ incontro, in cui SeBSe sovrastava il fisicatissimo PORCOnida di almeno mezzo mezzo metro, e posizionatosi alle sue spalle disse “se verrai con me, ti farò sentire la mia potenza”, il capo degli Spartani (insultatori gratuiti), cominciando davvero a sentire quella potenza, spingergli le terga, all’ altezza della mutande, decise che non ci sarebbe stata pace, ma guerra fino alla morte !
Riprese la battaglia, con fortissime perdite da parte dei proci, e saltuarie da parte dei greci. La morte in battaglia del figlio di Rommel, Lilleloller, fece lui perdere la testa, con il conseguente lancio verso i soldati nemici, e la ovvia morte del generalissimo, cosa questa, che inizio a far vacillare la possanza Spartana.
Il colpo decisivo alla battaglia, fu dato dal tradimento di Pech, un essere deforme, rifiutato in battaglia da PORCOnida, che non vedeva in lui nessun aiuto. Scoperto questo, per SeBSe fu facile attrarre a se con promesse di lustri, donne e ricchezze, lo sventurato e deforme PECH, che tradita la patria, svelò segreti utili alla disfatta.
Cosa che fu, ed ultimo atto, del manipolo di pochi che contro il volere dei vecchi saggi, cercarono di salvare la città, fu la morte, ad opera degli arcieri che trafissero gli ormai rimasti PORCOnida, Skhammy, Panzer, Carciofo e james Beautiful.
SeBSe, per le perdite e l’ ammirazione suscitata in lui da PORCOnida, ritirò le truppe, e lascio salvo il solo He-Pech, che rientrato a Sparta, uccise l’ invidioso Uchafu, impalmo la pretesa Ruja, sfornò trecento bambini che al grido di “Siamo in un mondo di frooociiiii…”, rallegrarono la nuova vita della città, andando a giocare tutti i giorni sul monumento ai caduti, composto da un gruppo di culturisti su cui capeggiava una scritta “In ricordo ai valorosi, che guidati da PORCOnida, caddero in mano ai Froci, una prece ed un vasetto di vasella a loro”
una cittadina Greca, dove vigeva il rigore, la durezza e la spietatezza del rapporto con le persone. La città si chiamava SPARTA, ed in omaggio al suo essere poco morbida, i sottotitoli dei cartelli agli ingressi erano “insulti gratuiti e possibilmente molto offensivi”.
La città era guidata da un capo, cresciuto tra le durissime prove che aveva dovuto affrontare per diventare uomo, passare decine di notti fuori dalla città, affrontano buio, freddo, paura, fiere, e dovendo scrivere degli insulti creativissimi che avrebbe dovuto decantare ai vecchi saggi “Lo stronzo2, Il Grottesco, Nemesis, Sacerdote Anal e L’ Uomo di grottaglie”, per poter superare la prova e poter rientrare non solo da uomo, ma da capo, all’ interno delle mura. Il suo nome era PORCOnida.
Incredibilmente, riuscì nell’ impresa, e forte del totale accordo al suo rientro dei saggi, della sua possente fisicità acquisità nell’ addestramento, ed alla sua barba che sembrava una spatola da muratore montata al contrario, riusci in un sol colpo a diventare reggente, ed ottenere la più bella donna del paese come compagna, la bramatissima Ruja.
Peccato che la ruja fosse invidiata da molti, tra cui “Uchafu”, un essere abbietto, che faceva buon viso a cattivo gioco, una serpe che covava invidia per PORCOnida, e davanti gli faceva ampi sorrisi, lunghi chinotti nei loro incontri di nascosta omosessualità, ma dietro tramava per spodestarlo ed ottenere la Ruja tanto desiderata in gioventù. Dopo vari tentativi di conquista della vaccona cornuta, a cui lei, ormai sottomessa alla sodomizzazione ed al sesso incredibile, grazie al pisello a forma di cavaturaccioli con cui la trapanava PORCOnida, aveva sempre risposto “no, finchè non ti fai trapiantare un cazzo almeno ad Ananas, non avrai mai la mia patatina fritta (si perché non se la lavava mai)”, finalmente (visto che i trapianti di pinzelloname all’ epoca non esistevano), gli si offri su un piatto d’ argento, la soluzione.
Ricevettero un emissario, che chiedeva loro la resa della città, senza colpo ferire, da parte dei Proci (la verità è diversa, va be), che in realtà era un popolo che aveva cambiato nome all’ anagrafe, perché in realtà era il popolo dei Froci e il nome in battaglia non era credibile, prolungando così la durata causa risate scomposte degli avversari, fino al rendersi poi conto che l’ enormità e la forza dell’ esercito dei froci, era inarrestabile, e la punizione per la sconfitta senza resa, sarebbe stata, in onore al loro nome, la sodomia perpetua al momento del divenire schiavi dei conquistati.
Però PORCOnida, forte dell’ appoggio della sposa, la Ruja, getto l’ emissario di SeBSe re dei Froci, nel pozzo della agonia eterna (un posto in cui le risposte da rosik non conoscevano interruzione) con una zampata con i suoi piedi da ungulato a due dita dispari, e sanci di fatto una dichiarazione di guerra a SeBSe.
Inzia quindi l’ avanzata dell’ esercito dei froci, che finalmente, mostrarono il loro stendardi. Uno scudo a doppio cerco intersecato e aperto sulla parte superiore, curiosamente somigliante ad un culo, con sopra scritto “ANONIMI”.
Arrivati uno di fronte all’ altro, gli eserciti si fermarono, in attesa degli ordini dei capi. Parti nel giro di dieci minuti, una battaglia tremenda e feroce, dove, dopo enormi perdite da entrambi i fronti, migliaia di froci di la, e soli tre valorosi di qua iron Maiden 76 , el piccero, Messine di qua, SeBSe si rese conto di non aver di fronte degli avversai comuni. Chiese quindi, un attimo di tregua, e l’ incontro con PORCOnida, a cui si presentò scortato dal suo generalissimo Rimmel, chiamato “la volpe della Tessaglia”, e dal suo guerriero più forte, persino più forte di Lui, un Biondo, abbronzato e muscolosissimo He-Pech.
Nell’ incontro, in cui SeBSe sovrastava il fisicatissimo PORCOnida di almeno mezzo mezzo metro, e posizionatosi alle sue spalle disse “se verrai con me, ti farò sentire la mia potenza”, il capo degli Spartani (insultatori gratuiti), cominciando davvero a sentire quella potenza, spingergli le terga, all’ altezza della mutande, decise che non ci sarebbe stata pace, ma guerra fino alla morte !
Riprese la battaglia, con fortissime perdite da parte dei proci, e saltuarie da parte dei greci. La morte in battaglia del figlio di Rommel, Lilleloller, fece lui perdere la testa, con il conseguente lancio verso i soldati nemici, e la ovvia morte del generalissimo, cosa questa, che inizio a far vacillare la possanza Spartana.
Il colpo decisivo alla battaglia, fu dato dal tradimento di Pech, un essere deforme, rifiutato in battaglia da PORCOnida, che non vedeva in lui nessun aiuto. Scoperto questo, per SeBSe fu facile attrarre a se con promesse di lustri, donne e ricchezze, lo sventurato e deforme PECH, che tradita la patria, svelò segreti utili alla disfatta.
Cosa che fu, ed ultimo atto, del manipolo di pochi che contro il volere dei vecchi saggi, cercarono di salvare la città, fu la morte, ad opera degli arcieri che trafissero gli ormai rimasti PORCOnida, Skhammy, Panzer, Carciofo e james Beautiful.
SeBSe, per le perdite e l’ ammirazione suscitata in lui da PORCOnida, ritirò le truppe, e lascio salvo il solo He-Pech, che rientrato a Sparta, uccise l’ invidioso Uchafu, impalmo la pretesa Ruja, sfornò trecento bambini che al grido di “Siamo in un mondo di frooociiiii…”, rallegrarono la nuova vita della città, andando a giocare tutti i giorni sul monumento ai caduti, composto da un gruppo di culturisti su cui capeggiava una scritta “In ricordo ai valorosi, che guidati da PORCOnida, caddero in mano ai Froci, una prece ed un vasetto di vasella a loro”
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